L'impegno dei comuni per l'inclusione scolastica: l'educatore di istituto
Nei 61 Comuni dell'Ambito di Lodi è in corso una riorganizzazione del servizio di Assistenza Educativa Scolastica (AES) per migliorare la qualità dell'intervento e renderlo più in linea con il mandato specifico previsto dalla normativa.
I principi
Si riportano alcuni principi guida essenziali (con riferimento alla recente normativa D.I. 182/2020) e condivisi tra i Comuni del territorio, su cui si fonda l'organizzazione del servizio:
- l'alunno con disabilità è preso in carico dall'intero team/Consiglio di classe. L'inclusione non è un compito esclusivo delle figure integrative garantite dal Miur o dai Comuni (Docente di Sostegno e Assistente Educativo Scolastico).
- L'inclusione scolastica, infatti, costituisce impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo degli alunni.
- Oltre ai docenti di classe, due sono le risorse a disposizione per favorire l'Inclusione: gli insegnanti di sostegno, incaricati dal Miur al pari dei docenti curriculari, che si occupano di tutti gli aspetti di potenziamento inerenti l'insegnamento e i percorsi di apprendimento (dal metodo di studio, alle difficoltà di comprensione o di attenzione, alle mappe concettuali..) e gli educatori (o ‘Assistenti educativi scolasticì) messi a disposizione dei Comuni per sostenere gli alunni negli aspetti pratici che possono impedire la fruizione dell'insegnamento, in particolare: inerenti la comunicazione per gli alunni con disabilità sensoriali (visive e uditive) o intellettive/del neurosviluppo (che richiedono la Comunicazione aumentativa), e inerenti l'autonomia nella cura di sé, nel momento della mensa o in altri processi di vita particolari e identificati (come dettagliato in modo preciso nel D.I. 182/2020).
L'educatore, incaricato dal Comune, quindi non svolge né può svolgere la medesima funzione dell'Insegnante di Sostegno, non si occupa cioè di ciò che riguarda il potenziamento dell'apprendimento/insegnamento, ma si occupa degli aspetti pratici di vita dell'alunno (riguardanti il processo di comunicazione e l'autonomia di vita) al fine di agevolare la sua partecipazione alle attività del gruppo classe e della scuola. L'educatore opera per obiettivi educativi precisi individuati e agevola la valutazione dei risultati raggiunti.
- Il Comune (nella persona dell'Assistente sociale o di altro operatore incaricato, appartenente al Comune stesso o all'Azienda che gestisce il servizio), dopo aver conosciuto la persona portatrice di disabilità e la sua famiglia, stende con lei un ‘Progetto di vita' o ‘Progetto individuale', all'interno del quale viene definito il bisogno globale della persona e quello specifico inerente l'Autonomia e la Comunicazione per la vita nella scuola, aspetti che saranno presidiati dall'educatore incaricato. Il Comune si premura di confrontarsi costantemente con la Scuola e con l'operatore sanitario incaricato (neuropsichiatra/psicologo) per calibrare al meglio gli interventi previsti e realizzati dall'educatore.
L'educatore, al riguardo, aiuta il Comune a gestire le relazioni tra tutti gli operatori e gli specialisti a disposizione dell'alunno (scuola, neuropsichiatra, servizi educativi..). L'educatore è quindi lo strumento del Comune per sostenere la persona e la sua famiglia nel percorso di inclusione sociale: ogni alunno ha diritto ad avere un contesto scolastico inclusivo e l'educatore opera perché ciò avvenga, in collaborazione con i docenti di classe e i docenti di sostegno.
- Gli educatori incaricati dal Comune favoriscono la costruzione di processi di inclusione nell'Istituto scolastico a favore degli alunni; promuovono interventi educativi mirati, facilitano percorsi in cui l'alunno può essere protagonista e risorsa per il gruppo. Lavorano per mettere in relazione l'alunno con il suo gruppo classe, il suo contesto scolastico (con un'attenzione anche al contesto extrascolastico). L'educatore non è 'del' bambino, ma 'per' il bambino: opera perché possa vivere un percorso di inclusione sereno ed efficace in relazione al suo contesto di vita. Lavora inoltre per favorire integrazione e dialogo tra operatori che lavorano per gli alunni, per realizzare progetti educativi e connessioni tra servizi. È l'interfaccia stretto del Comune.
Procedura per la richiesta di Assistenza Educativa Scolastica
Si ricorda alla famiglia che, una volta in possesso dei due documenti essenziali (1. Certificazione di disabilità e 2. Diagnosi funzionale), deve rivolgersi in Comune, all'ufficio protocollo per consegnarne copia, firmare le liberatorie che consentono l'attivazione del servizio e concordare la data per la conoscenza e la stesura del Progetto di Vita.
È possibile anche inviare via mail la documentazione citata (all'indirizzo email info@comune.villanova.lo.it), in attesa di essere richiamati e ricevuti per la firma della liberatoria e per accordarsi sui passaggi successivi.
Il Comune, valutato il bisogno specifico di assistenza all'autonomia e alla comunicazione per gli alunni residenti (sulla base delle valutazioni cliniche e della lettura del contesto scuola/classe), assegna, ad inizio anno scolastico, ad ogni singolo Istituto le risorse educative (personale gestito da una Cooperativa Sociale) perchè la Scuola possa organizzare al meglio i percorsi inclusivi al proprio interno.
Il Comune conserverà un dialogo costante con la Scuola e la Cooperativa Sociale al fine di monitorare l'efficacia degli interventi realizzati per i propri alunni, nel rispetto degli specifici ruoli.
Tempi
Tutte le pratiche protocollate entro il 30 giugno di ogni anno verranno considerate ai fini dell'assegnazione di risorse per l'anno scolastico in avvio a settembre.
Le pratiche che verranno presentate in tempi differenti, daranno avvio alla procedura di conoscenza e valutazione del bisogno (anche con interventi di figure educative in classe), al predisporre le risorse per l'anno scolastico successivo.
Per informazioni
Ultimo aggiornamento:
27/08/2021